Allarme rosso: commessa incompetente ad Arezzo
Commessa non in grado di stare al pubblico, inopportuna e inconsapevole che certe affermazioni (false) possano avere conseguenze ben più gravi di una semplice sfuriata da parte del/della cliente. Ho acquistato un paio di scarpe per mio figlio; sulla scatola era riportato un bollino indicante il 30% di sconto, cosa che tra l’altro non avevo nemmeno notato, pensando addirittura di dover pagare il prezzo pieno. Una volta arrivata alla cassa mi è stato detto che lo sconto era del 20%. Nessun problema, fino a quando la commessa in questione (una ragazza rossa di capelli, probabilmente insoddisfatta e frustrata della propria mansione dalla faccia) ha detto alla collega che il bollino era stato apposto volutamente (anzi, per citare, “palesemente”). Lì per lì non ho voluto ribattere, ma nel momento in cui la cosa è stata riportata ad alta voce una seconda volta, accusandomi di qualcosa che non era assolutamente accaduto, mi sono permessa di controbattere con tono acceso, davanti anche al responsabile del negozio. La ragazza non si è scusata né ha pensato di “rinegoziare” le sue parole. Ha piuttosto guardato altrove. Lavorando con clienti a livello globale mi sento di dover mettere in guardia le persone da atteggiamenti così poco professionali e di consigliare al responsabile di valutare bene i/le proprie dipendenti, che senza ombra di dubbio non hanno le competenze e la testa per trattare situazioni di questo tipo. La recensione negativa non servirà a nulla, è evidente che la ragazza non ha capito e non capirà mai che il mondo del lavoro (quello vero) è fatto di cose e persone diverse. Ma in fondo, forse è proprio questa la differenza. Forse si merita di fare ciò che fa (o non fa).