Nemrac

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Reviews by Nemrac

BH

BHS TRAVEL

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Un esperienza rivelatrice, che servirebbe a molti occidentali.

Una delle cose che ho apprezzato di più durante il viaggio sono state le sorprese organizzate dal nostro coordinatore, come il giro in bicicletta a Yangshuo o la lezione di tai chi al Tempio del Cielo a Pechino. Piccoli momenti inaspettati che hanno davvero fatto la differenza: hanno regalato al gruppo esperienze autentiche e significative, permettendoci di staccare un po’ dalla frenesia delle tappe più turistiche. Inoltre, in sole due settimane, il viaggio è riuscito a offrire una panoramica molto completa del Paese, con un buon equilibrio tra storia, grandi città, natura e cultura locale. Avendo una buona padronanza dell’inglese, non ho avuto difficoltà a seguire le spiegazioni durante il viaggio. Tuttavia, alcune guide non parlavano un inglese particolarmente fluente, rendendo a volte poco chiare le informazioni fornite. Questo ha rappresentato un limite soprattutto per i partecipanti che non parlano inglese, che si sono trovati spesso senza una reale comprensione di ciò che veniva visitato. Trattandosi di un viaggio ‘Explorer’, la composizione del gruppo (13 persone) ha inevitabilmente portato con sé dinamiche diverse. Alcuni partecipanti erano molto flessibili, altri più esigenti o meno propensi all’adattamento, e questo ha reso la gestione del gruppo, in certi momenti, complessa e di conseguenza, ha portato a perdere tempo prezioso che magari serviva per visitare alcuni luoghi con più tranquillità. Ad esempio, si è spesso speso molto tempo per accontentare esigenze alimentari molto selettive, e questo ha inciso sul tempo disponibile per le attività previste. Penso che sarebbe utile indicare più chiaramente sul sito che la Cina è un Paese dove la conoscenza dell’inglese è molto limitata, e che di conseguenza è fondamentale affrontare il viaggio con uno spirito di adattamento, soprattutto per quanto riguarda il cibo, la comunicazione e la logistica. Solo così è possibile vivere appieno un itinerario così ricco e articolato. Infine, ci sono stati alcuni episodi in cui le differenze culturali nella comunicazione hanno creato piccoli fraintendimenti tra alcuni e lo staff locale. Credo che in questi casi serva più consapevolezza e sensibilità: è importante ricordare che ogni cultura ha i suoi modi, e che un approccio più calmo ed empatico può aiutare a superare le barriere. Così come noi possiamo faticare a comprendere le loro abitudini, anche loro possono non interpretare correttamente i nostri comportamenti. Con un po’ di apertura e rispetto reciproco, queste situazioni si possono gestire con leggerezza e comprensione. Aggiungo solo che la visita al parco dei panda mi ha lasciato un po’ indecisa: mi aspettavo un centro maggiormente incentrato sulla ricerca e la conservazione, ma la presenza di grandi folle, recinzioni e l’atmosfera generale mi hanno dato più l’impressione di uno zoo che di un centro scientifico. Comprendo l’interesse per la tappa, ma forse sarebbe utile spiegare meglio il tipo di esperienza, così che le aspettative siano più allineate. Inoltre, ho apprezzato molto la disponibilità nell’accogliere la mia richiesta di partire dall’estero, dato che vivo nel Regno Unito. Questo ha facilitato l’organizzazione e mi ha fatto sentire ascoltata fin dall’inizio. Questa mia prima esperienza con un tour operator, dato che di solito viaggio e organizzo tutto da sola, mi ha lasciato veramente un bellissimo ricordo che rifarei con BHS!